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Per la rubrica “Questo lo voglio proprio vedere” di Cinema&Libri, oggi vi parlo di un film che promette di toccare il cuore e la coscienza: “Non dirmi che hai paura” di Yasemin Samdereli.
“Correre è libertà”: questo potrebbe essere il motto di Samia Yusuf Omar, la cui straordinaria storia viene portata sul grande schermo in questa potente opera cinematografica. Basato sull’omonimo bestseller di Giuseppe Catozzella, il film ci trasporta nelle strade polverose di Mogadiscio, dove una giovane ragazza sfida ogni convenzione per inseguire il suo sogno olimpico.
Samia, interpretata con intensità dalla giovane Ilham Mohamed Osman, cresce in una Somalia dilaniata dalla guerra civile. In un contesto dove le donne sono relegate ai margini della società, lei trova nella corsa non solo uno sport, ma un atto di ribellione e di affermazione della propria identità. Le sue corse per le vie di Mogadiscio diventano un simbolo di resistenza, un grido silenzioso contro l’oppressione e la violenza che la circondano.
Il film segue il percorso di Samia dalle strade polverose della sua città fino alle Olimpiadi di Pechino del 2008, dove, a soli 17 anni, rappresenta la Somalia nei 200 metri. Ma la sua storia non si ferma qui. Con determinazione incrollabile, Samia intraprende un viaggio pericoloso attraverso l’Africa, spinta dal desiderio di allenarsi in condizioni migliori per le Olimpiadi di Londra 2012.
Yasemin Samdereli, in collaborazione con Deka Mohamed Osman, dirige questa storia con sensibilità e forza, evitando il sensazionalismo e concentrandosi invece sulla resilienza e la dignità di Samia. Il film non si limita a raccontare una storia di sport, ma diventa una potente metafora della lotta per la libertà e l’autodeterminazione.
La fotografia cattura magistralmente sia la brutalità dell’ambiente in cui Samia vive, sia la bellezza dei suoi sogni. Le scene di corsa, in particolare, sono girate con un dinamismo che ci fa sentire il battito del cuore di Samia, la sua fatica e la sua libertà.
Il cast, composto principalmente da attori non professionisti, conferisce al film un’autenticità toccante. Accanto a Ilham Mohamed Osman, spiccano le interpretazioni di Elmi Rashid Elmi nel ruolo di Ali e della celebre modella e attivista Waris Dirie nel ruolo della madre di Samia.
“Non dirmi che hai paura” è un film su una giovane atleta e una riflessione profonda sui temi dell’immigrazione, dei diritti delle donne e del potere trasformativo dello sport. La storia di Samia diventa un prisma attraverso cui osservare le sfide e le speranze di un’intera generazione di giovani africani.
Il film ha già ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui il Premio Speciale della Giuria al Tribeca Film Festival e il Premio del Pubblico al Munich Film Festival, confermando il suo impatto emotivo e la sua rilevanza sociale.
In un’epoca in cui il dibattito sull’immigrazione e sui diritti umani è più acceso che mai, “Non dirmi che hai paura” si presenta come un’opera necessaria e illuminante. Ci ricorda che dietro ogni statistica, ogni titolo di giornale, c’è una storia umana, un sogno, una speranza.
Non vedo l’ora di poter vedere questo film e immergermi nella storia di Samia. “Non dirmi che hai paura” promette di essere non solo un’esperienza cinematografica coinvolgente, ma anche un potente strumento di riflessione e di cambiamento. Ci sfida a guardare oltre i confini, a riconoscere la nostra comune umanità e a credere nel potere trasformativo dei sogni.